La Risonanza Magnetica Cardiaca
Che cos'è la risonanza magnetica cardiaca?
La risonanza magnetica cardiaca è un esame non invasivo di secondo livello che può valutare l'aspetto morfo-funzionale cardiaco. È in grado di ricostruire delle immagini ad altissima definizione e di misurare dettagliatamente i volumi, i diametri, la massa e le aree delle strutture cardiache e dei grossi vasi (vene e arterie) e di studiare la funzionalità contrattile e delle valvole cardiache.
Come vengono ricostruite le immagini?
La risonanza magnetica utilizza dei campi magnetici per ricostruire le immagini. Si tratta di onde non-ionizzanti, a differenza dei raggi X utilizzati per la TC.
Anche se la risonanza magnetica cardiaca è un esame non invasivo, necessita di un accesso venoso (solitamente a livello di un braccio) per iniettare il mezzo di contrasto non iodato "gadolinio", essenziale per una accurata valutazione.
Come prepararsi alla risonanza magnetica cardiaca?
La risonanza magnetica cardiaca non necessita di una particolare preparazione.
Si deve restare a digiuno per almeno 6-8 prima dell'esame ed è richiesta l'esecuzione di esami del sangue con il valore del rene "creatinina".
Il vostro medico vi informerà se sarà necessario sospendere alcuni farmaci per eseguire questo esame.
Come per tutti gli approfondimenti richiesti è sempre importante portare la precedente documentazione e la visita specialistica dove è stata posta indicazione ad eseguire questo esame.
Cosa è possibile valutare con la risonanza magnetica cardiaca?
Come accennato, la risonanza magnetica cardiaca è in grado di valutare sia la morfologia (forma, dimensioni, massa ecc) che la funzionalità cardiaca.
Oltre però a tali informazioni è possibile valutare anche nel dettaglio il tessuto miocardico (il muscolo cardiaco) e il pericardio, oltre che i grandi vasi cardiaci.
Ciò che viene valutato in particolar modo sono le eventuali aree di fibrosi (cicatrici) oppure l'edema (infiammazione).
Le aree di fibrosi possono essere presenti in diverse condizioni dall'infarto del miocardio, alle cardiomiopatie alle miocarditi.
L'edema è classico delle miocarditi acute, ma può essere anche riscontrato in altre particolari situazioni.
Ovviamente questi sono solo alcuni esempi dei numerosi fattori che può valutare la risonanza magnetica.
In quali condizioni cliniche viene utilizzata la risonanza magnetica?
I campi di applicazione della risonanza magnetica sono davvero molto vasti.
Una delle principali indicazioni riguarda la presenza di aritmie soprattutto ventricolari. In alcuni casi, infatti, è molto importante escludere la presenza di edema acuto o di fibrosi.
Un'altra condizione frequente in cui viene richiesta la risonanza magnetica è nelle cardiomiopatie (patologie del muscolo cardiaco) come la cardiomiopatia ipertrofica o dilatativa.
Ancora, nelle cardiopatie congenite (presenti dalla nascita) è spesso richiesto l'utilizzo di tale esame.
In alcuni casi può essere richiesta la risonanza magnetica cardiaca in seguito ad infarto del miocardio per valutare sia nel dettaglio la contrattilità miocardica sia l'estensione della cicatrice formatasi.
Quali tipi di risonanza magnetica cardiaca esistono?
Come accennato la risonanza magnetica cardiaca necessita dell'utilizzo del mezzo di contrasto gadolinio. Esiste anche la risonanza magnetica cardiaca senza gadolinio, ma questa è davvero poco utilizzata perché limita di molto le informazioni necessarie.
Le principali risonanze magnetiche cardiache utilizzate sono quella senza stress farmacologico e quella con stress farmacologico.
La prima valuta i criteri morfo-funzionali già esposti.
La seconda permette di valutare eventuali variazioni della contrattilità durante lo stress che possono far sospettare una malattia delle coronarie (i vasi del cuore) e per valutare la vitalità di alcune parti del muscolo cardiaco.
Quanto dura la risonanza magnetica cardiaca?
L'esame dura in media un'ora e richiede la partecipazione del paziente per trattenere il respiro per circa 10-20 secondi quando richiesto, al fine di poter ottenere immagini senza artefatti respiratori.
Può essere utilizzata una blanda sedazione ma non è possibile una sedazione generale (proprio perché c'è bisogno di collaborazione).
Quali sono le controindicazioni ad eseguire la risonanza magnetica cardiaca?
Le principali controindicazioni sono rappresentate dalle protesi metalliche non RM-compatibili.
Riguardo i Pacamaker, Defibrillatori e Loop Recorder, questi sono per la maggior parte compatibili con la risonanza magnetica. Occorre tuttavia informare il Centro dove si esegue tale esame in modo da poter verificare la compatibilità del dispositivo e poter riprogrammare il Pacemaker o Defibrillatore prima e dopo la risonanza.
Il Dott. Filippo Placentino visita in diverse Sedi in Emilia Romagna, Marche e Veneto (scoprile QUI) ed esegue gli interventi di ablazione di aritmie e di impiantistica di Pacemaker/Defibrillatori/Loop Recorder presso l'Ospedale di Alta Specialità Accreditato SSN Maria Cecilia Hospital (Cotignola - Ravenna).
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