Le aritmie

Le Aritmie sono un disturbo del ritmo cardiaco piuttosto diffuso nella popolazione. Può infatti capitare di avvertire che il cuore batta in maniera irregolare oppure troppo lentamente o velocemente

Ci illustra l'argomento il Dott. Filippo Placentino, Cardiologo specializzato in Aritmologia ed Elettrofisiologia, autore di diversi lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali e relatore in congressi, che si dedica in particolar modo ad ablazione (bruciature) di aritmie cardiache come la fibrillazione atriale e impianti di pacemaker/defibrillatori.


Dr. Placentino, come sono classificate le aritmie?

«Le aritmie sono generalmente suddivise in tachicardie e bradicardie. Nel primo caso il cuore va più veloce con battiti sopra i 100 al minuto, mentre nel secondo va più piano con battiti inferiori ai 60 al minuto.
Le aritmie possono però manifestarsi anche con battito cardiaco normofrequente.».

Qual è la tachicardia più diffusa?

«La fibrillazione atrialel'aritmia più diffusa nella popolazione adulta. La sua prevalenza e incidenza aumenta con l'età. Il sintomo più caratteristico è la palpitazione ma può causare anche dispnea (affanno) sotto sforzo e può predisporre al rischio di ictus».

(Vedi la videointervista del Dott Placentino sulla fibrillazione atriale QUI).

Il cuore di una persona affetta da fibrillazione atriale può essere "sano"?

«La maggior parte dei cuori di persone affette da fibrillazione atriale non ha alterazioni rilevanti all'ecocardiografia, e può pertanto essere consideratio un cuore sano. A ogni modo, dopo un primo episodio di fibrillazione atriale, è bene sottoporsi a una visita cardiologica che serve per capire se vi sono cardiopatie sottostanti.
Uno dei fattori importanti da escludere è un disturbo tiroideo».

Altri disturbi spesso riferiti sono le extrasistoli. Di cosa si tratta?

«La definizione di extrasistole è quella di battito prematuro o anticipato.
Ci sono le extrasistoli sopra-ventricolari che provengono dalla parte "alta" del cuore e sono quasi sempre benigne e le extrasistoli ventricolari che invece provengono dalla parte bassa del cuore e sono da indagare meglio».

Qual è la sensazione che spesso si avverte in caso di extrasistole?

« Il principlae sintomo riferito in corso di extrasistolia è quello di "ritmo irregolare" o di sensazione di "vuoto".
Spesso vengono anche riferite come uno "sfarfallio" a livello del torace, un battito seguito da una pausa del cuore che può anche causare vertigini».

Quali altre forme di tachicardia esistono?

«Altri disturbi del ritmo cardiaco molto frequenti sono le aritmie da rientro, per esempio, che coinvolgono spesso pazienti giovani under 40 o 50 o anche in età pediatrica. Non sono aritmie pericolose per la vita, ma spesso sono molto fastidiose per le intense palpitazioni avvertite. Si verificano perché sono presenti fibre elettriche in più nel cuore oppure perché si creano dei circuiti in cui l'impulso elettrico gira vertiginosamente come in una rotonda, causando l'aritmia. Ci sono, inoltre, le tachicardie ventricolari che sono quelle potenzialmente più pericolose. Va detto però che la maggior parte di queste aritmie avviene in pazienti che hanno già avuto infarto del miocardio, una miocardite o soffrono di cardiomiopatie».

Quando il cuore batte più lentamente si parla invece di bradicardia. Questa condizione è sempre patologica?

«No, in molti casi è fisiologica. Ci sono persone giovani e tanti atleti che hanno normalmente battiti ben sotto i 60 al minuto. Inoltre, negli sportivi, avere frequenze cardiache basse aiuta ad avere prestazioni migliori».

Come si manifestano le bradicardie che val la pena valutare?

«Alcune bradicardie possono essere associate a pause cardiache o blocchi atrioventricolari, ossia nell'assenza/ritardo di uno o più battiti. Nelle persone più adulte e con problematiche cardiovascolari vanno prese in considerazione. Più che il numero di battiti al minuto è la sintomatologia che interessa: sincopi o svenimenti, vertigini anche pre-sincope.
In alcuni casi patologici può rendersi necessario l'impianto di un dispositivo che evita le pause cardiache che si chiama Pacemaker».

(Vedi la videointervista del Dott Placentino su Pacemaker e Defibrillatori cardiaci QUI).

Come si possono prevenire le aritmie?

«Ci sono alcuni accorgimenti che possiamo avere per ridurre il rischio di aritmie. Per le tachicardie, è consigliabile evitare lo stress e le sostanze energizzanti, l'abuso di caffè e tè. Per chi soffre di fibrillazione atriale poi, è bene seguire una corretta alimentazione per evitare l'insorgenza di diabete mellito e ipertensione ed essere quindi meno a rischio ictus. Riguardo le bradicardie occorre valutare i farmaci assunti in quanto sono una delle prime cause di bradicardia. Molto importanti sono anche gli esami ematochimici».

Il Dott. Filippo Placentino visita in diverse Sedi in Emilia Romagna, Marche e Veneto (scoprile QUI) ed esegue gli interventi di ablazione di aritmie e di impiantistica di Pacemaker/Defibrillatori/Loop Recorder presso l'Ospedale di Alta Specialità Accreditato SSN Maria Cecilia Hospital (Cotignola - Ravenna).

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